Intervista del TG3 Regionale della Valle d'Aosta in occasione della giornata mondiale contro il cancro. Le Estetiste specializzate, esperte in Estetica Sociale e Oncologica, Tamara Catona e Katia Vaccaro, intervistate presso la sede della LILT Valle d'Aosta. Il TG Regione Valle d'Aosta intervista le responsabili del Progetto di Estetica Oncologica durante il Laboratorio di bellezza "Rifiorire con la bellezza" avviato ad Aosta in collaborazione con la LILT VdA. E' stata una fantastica giornata in compagnia di donne stupende! Grazie davvero per l'energia che ci avete regalato!! Tamara e Katia ![]() Da sinistra Tamara Catona, Georgiana Stoleriu e Sara Mangano collaboratrici di Tamara presso il Centro-Olos.com - Estetica Specialistica, Egle Barocco Coordinatrice Volontari LILT, Patrizia Persico Coordinatore Infermieristico del Reparto Onoclogia dell'Ospedale Parini di Aosta, Antonella Verna Staff LILT Sezione VdA, Katia Vaccaro . Fotografa Veronica Fittante , collaboratrice di Katia presso lo Studio di Naturopatia & Estetica Specialistica Katia Vaccaro. ![]() Il team di lavoro con Maria che ha partecipato alla giornata e ci ha insegnato davvero tanto... A volte basta un tocco di rossetto o un cappellino sfizioso per ritrovare la voglia di sorridere!! Da sinistra Eleonora Pietripaoli, hair stylist, Sara Magano, estetista, Katia Vaccaro e Tamara Catona, estetiste e responsabili del laboratorio di bellezza, Veronica Fittante, estetista e in basso a destra Gerogiana Stolieru, estetista. ![]() Tamara Catona, responsabile del progetto, svolge massaggio su Arti Inferiori con specifici principi attivi nutrienti. L'azione del massaggio è indubbiamente di benessere, "conforto", ma può anche essere un valido supporto per alleviare complicanze derivanti dalle terapie quali ad esempio senso di affaticamento e nausea. Si ringraziano Salvatore Luberto Presidente LILT VdA, Egle Barocco Coordinatrice Volontari LILT VdA, Antonella Verna Staff LILT VdA, per il supporto e per aver messo a disposizione la sede LILT VdA, Patrizia Persico Coordinatore Infermieristico del Reparto Oncologia dell'Ospedale Parini di Aosta che ci ha accolto con gentilezza e interesse, ma soprattutto ha fatto molto perché le pazienti conoscessero il laboratorio di bellezza.
Ringraziamo le nostre collaboratrici per l'aiuto durante i trattamenti. Ovviamente ringraziamo col cuore le pazienti partecipanti che hanno creduto in noi e ci hanno offerto il loro amore condividendo parte del loro preziosissimo tempo con noi. Vi amiamo! Tamara e Katia La SIEPS - Società Italiana di Estetica Professionale e Sociale è partner con la LILT VdA - Lega Italiana per la Lotta contro il Tumore Valle d'Aosta nel progetto di Estetica Oncologica con il laboratorio di bellezza intitolato Rifiorire con la bellezza.
E 'il messaggio positivo che è stato lanciato nel primo incontro con gli esperti organizzato da donne oggi nel Museo ABC"Tutti i problemi estetici legati al cancro sono risolvibili" è il messaggio positivo che arriva dal Cancer Beauty Care, l'incontro con gli esperti organizzato per Donne Oggi nel Museo ABC. Amarsi, sentirsi bene con se stessi e le coccole sono alcune delle ipotesi chiave nella lotta contro il cancro. I malati di cancro non devono solo subire la diagnosi, possono convivere con la malattia e attraverso i trattamenti estetici affrontarla con coraggio, ma anche imparare ad apprezzare un momento di relax.
Questa è l'essenza dell'Estetica Oncologica, specializzazione riservata ad Estetiste Qualificate, quella di far sì che un soggetto colpito da questa patologia, possa ritagliarsi uno spazio di benessere e soprattutto possa non smettere di avere un aspetto curato affidandosi a Professionisti Competenti e Certificati. Durante le varie fasi dell malattia e delle terapie ad essa correlati. l'Organo Pelle e tutto il sistema pilifero subiscono variazioni ed esiti evidenti .... non solo l'alopecia, ma anche il colorito pallido o itterico, la secchezza e disidratazione della pelle che si presentano a causa dei farmaci, le eruzioni (rash cutanei) e dermatosi spesso frequenti posta radioterapia, e la conseguente sensibilizzazione che quasi costringe il soggetto ad eliminare qualunque forma di cosmetico. Non solo "FARE BELLE LE NOSTRE CLIENTI" ma la la nostra missione è ANCHE EDUCARE ...
AFFIDATEVI AD UN ESTETISTA QUALIFICATA, SPECIALIZZATA E E CERTIFICATA IN ESTETICA ONCOLOGICA Katia Vaccaro Tamara Catona (Estetiste Specializzate, Estetica Oncologica) Monokini 2.0 è un progetto di moda che si concentra sul ripristino della fiducia nelle donne che hanno subito una mastectomia.
Pubblicato il maggio 25, 2015 di Io e il Signor H Avevo rimandato il momento fino all'ultimo momento, ma sabato ho preso la drastica decisione di rasarmi. In realtà prima sono stata 4 giorni senza fare la doccia. Mi lavavo a pezzi perché sapevo che nel momento in cui mi sarei lavata la testa avrei perso un quintale di capelli. E così è stato. Ho praticamente riempito il water di ciocche. Forse avrei resistito ancora per qualche giorno senza che si vedessero i “buchi” di capelli, ma ero davvero stanca di trovarmene ovunque.
Mi ha rasata mio fratello. O meglio…la moglie di mio padre tagliava con le forbici il grosso, il mio moroso mi teneva strette le mani e mio fratello si era impadronito del rasoio. Ho preferito che lo facesse lui perché era l’unica persona di cui mi preoccupavo per l’impatto visivo che avrebbe avuto. Non volevo presentarmi a casa sua così tanto cambiata di colpo..ed in questo modo lui ha vissuto tutto come un gioco, vedendo gradualmente la mia “pelataggine” diventare realtà. Devo dire che non è bellissimo avere la testa come un uovo sodo. Non è bello per niente. Forse a maggior ragione perché sono una donna che ha sempre avuto i capelli lunghi e non se li è mai voluta fare tagliare neanche di un centimetro. Il fatto è che il Signor H, che finora è sempre stato dentro di me e segreto agli occhi di tutti, in qualche modo si è palesato. Ma prima o poi sarebbe dovuto succedere ed avrei dovuto reagire positivamente. Come sapete avevo già provveduto con un po’ di shopping preparandomi a questo momento… ed ora sono molto tranquilla. La cosa in realtà mi fa anche un po’ ridere perché non ho mai dato importanza al mio look e invece adesso mi curo più che mai. Adoro i miei foulard ed i miei orecchini grandi che fanno sembrare un po’ meno vuoto il collo. Mi piace riempirmi di colore, fare gli abbinamenti e truccarmi. Mi sento normalissima e, allo stesso tempo, un po’ fuori di testa! Ieri mattina ad una festa ho incontrato un vicino di casa che non sa assolutamente nulla del Signor H: “Stai bene con il foulard in testa! Dovresti metterlo più spesso!” mi ha detto. “Sai cosa ti dico?? Credo proprio che lo metterò tutti i giorni!” Il post originale qui Pubblicato il aprile 20, 2015 di stribili ![]() Dicono che i capelli crescono di un centimetro ogni mese. Questa è la mia coda: 70 mesi dalla sua nascita = 70 centimetri (ma secondo me di più!) Da quando mi sono ricresciuti dopo la chemio non li ho mai tagliati, li ho lasciati andare così come crescevano senza mai dargli un taglio, si vede direte voi. Credo che sia giunto il momento, anche se non sono molto convinta perché penso che i ricci se ne andranno definitivamente. Eppure sette anni fa ero passata da questa lunghezza alla pelata senza tentennamenti. Altre priorità… Vabbé, domani "forse" andrò dal parrucchiere. Il post originale è qui Pubblicato il marzo 17, 2015 di unazzurrocielo Sempre dalla sacca dei ricordi…
Percorro il corridoio del Day Hospital accanto all’infermiere col sorriso che mi è venuto a chiamare in sala d’attesa. Un corridoio che all’inizio, alle prime terapie mi sembrava lunghissimo forse inconsciamente lo paragonavo al percorso che dovevo fare per curare il mio cancro… Entriamo nella stanza , mi siedo in poltrona e mi guardo attorno. Guardo il cielo azzurro fuori dalla finestra il cielo, il mio cielo azzurro…. Stanza 23…. C’è la signora ultraottantenne incredula che alla sua età debba anche combattere un cancro. Ha avuto tante vicissitudini nella sua vita ma mai avrebbe pensato che le sarebbe capitato anche un cancro… E dillo a me, ho pensato io… Poi , nel letto di fronte c’è una donna un pò più grande di me forse qualche anno in più. Ha la testa spelacchiata, i capelli le sono caduti non tutti o forse le stanno ricrescendo piano piano Sfoggia la sua testa con naturalezza Mi fa tenerezza vederla senza capelli mi fa ripensare a qualche mese prima quando anche io avevo una testa spelacchiata ma che portavo sempre coperta da una bandana o un foulard Mai sarei riuscita a sfoggiare la mia testa pelata… mai mi sono guardata allo specchio in quei mesi… I nostri sguardi si incrociano ci sorridiamo con tenerezza, ci comprendiamo, forse i nostri pensieri sono all’unisono forse lei , vedendomi, pensa che fra qualche mese riavrà i capelli, magari anche più belli di prima ce li siamo meritati dei bei capelli! Poi, nell’altro letto c’è una signora , distinta, capelli lunghissimi, belli, sembrano quasi veri… Passa quasi tutto il tempo al cellulare conversando e programmando una serata a cena in pizzeria con gli amici… La vita che scorre, la vita che modelli attorno ai tempi delle terapie , degli effetti collaterali, delle visite, delle analisi, dei vari controlli, perchè il tuo tempo è assorbito dal prenderti cura di te stessa e cercare di sconfiggere il cancro, il tuo tempo che ora ha avuto un cambiamento di rotta e che se, fortunatamente riavrai, dovrai riconvertirlo e sarà come riprogrammare la Vita… Il post originale qui Pubblicato il aprile 26, 2012 di rominafan Alcuni giorni fa, sul sito di Repubblica, è stato pubblicato questo articolo.
Mi sono immediatamente venuti alla mente alcuni commenti che sono stati fatti a me e che di certo non mi hanno fatto piacere. Ora, sarò sincera. E’vero che a volte il malato può essere un po’ permaloso, ma non è neanche troppo da biasimare. Alcune sortite si potrebbero assolutamente evitare. Se non si sa cosa dire, forse la cosa migliore è tacere, piuttosto che improvvisare perché ci si sente in dovere di dire qualcosa. Qualsiasi cosa. Nel bestiario del chemioterapico, qui sul Codice, trovate alcune situazioni limite, spesso anche piuttosto spassose. Ma non tutti i commenti, non tutte le frasi buttate lì a caso suscitano ironia. A volte feriscono e feriscono durante e dopo la chemio. Mai nessuno mi ha ferita in tutta la mia vita (a prescindere dal cancro) come questa professoressa universitaria, ma non è stata lei la sola ad avermi profondamente urtato. Che poi, ho notato una cosa: le frasi che urtano sono più o meno le stesse per tutte, ma a volte cambiano le motivazioni che ci portano a vedere una certa uscita come irritante. Nella top ten dei commenti che mi hanno irritata maggiormente metterei, in ordine sparso: 1) “Fatti coraggio”: una volta me lo disse persino uno zio del mio ex che non avevo mai visto e conosciuto prima. Ero stata invitata alla comunione di suo figlio. Lui venne da me, mi poggiò la mano sulla spalla, e invece di presentarsi, come prima cosa mi lanciò questo “fatti coraggio”. Fattene tu, coraggio, che ne hai più bisogno di me. Dio, che urto! La prima cosa che mi veniva da ribattere ogni volta era “ma che diavolo ne sai tu del coraggio?! Che ne sai tu cosa vuol dire venire sbattuti in trincea a vent’anni mentre intorno a te la gente muore? Non è coraggio. Io non ho scelto di fare quello che faccio. Io sono costretta a farlo, che è molto diverso. Io non sono coraggiosa. Io me la prendo in quel posto, che è ancora più diverso. E cerco di farlo con buona grazia. 2) “E dai che i capelli sono l’ultimo dei problemi”: sicuramente la perdita dei capelli non è letale. Ciò non di meno, perdere i capelli – oltre al discorso estetico che comunque c’è – è quel che mi identifica al mondo come malata di cancro. E come se io potessi vedere la mia malattia. 3) “Ma lo sai che proprio non si direbbe che sei malata? Sei un fiore!”: si, un fiore di plastica con i petali tutti stropicciati. Ne riparleremo quando sarò piegata in due sul water a vomitare pure gli occhi. Il chemioterapizzato non è necessariamente uno zombie per il 100% del suo tempo. Esistono terapia diverse, con effetti collaterali diversi, praticate su persone diverse. Per il 90% del tempo forse sì, si è oggettivamente degli stracci, ma c’è un margine che tendiamo a sfruttare al meglio. 4) “Se continui a dare esami all’università, è segno che la chemio non è così brutta e puoi studiare”: un corno! Significa solo che non posso mettere il naso fuori di casa perché sono immunodepressa e quindi ho molto, molto, molto tempo per studiare. E mentre prima potevo permettermi di iniziare a preparare l’esame una settimana prima della data prevista, ora devo farlo con molte settimane di anticipo, perché non so quante e quali saranno le giornate no. 5) “Se la racconti non era così grave/evidentemente era benigno”: No, se la racconto è perché sono stata fortunata, esattamente come tutti quelli che ce la fanno. Ho visto prognosi tutto sommato facili che sono state, purtroppo, completamente smentite. Inoltre, basta con questa confusione tra tumore benigno e maligno. Non è che chi sopravvive aveva un tumore benigno e chi non ce la fa lo aveva maligno. La differenza è molto meno grossolana. 6) “Ora è tutto finito: dimentica”: si, certo, che ci vuole. In fondo le persone non sono il frutto delle loro esperienze e, comunque, questo è un episodio talmente marginale nella mia esperienza umana che posso tranquillamente metterlo da parte. Poi, via, chi l’ha mai più visto un medico dopo quel fatto?! Ogni volta che me lo dicono rimango basita. Ma si rendono conto di quello che dicono?! Riflettono prima di parlare?! 7)”Si, ma dai, il linfoma è tra i migliori tumori che ti possono capitare”: per carità, tecnicamente è vero. Peccato che, ciò non di meno, la prima cosa che mi viene da ribattere è “Eh, infatti, pensa che fortuna che ho avuto!”. Ricordiamoci che se Atene piange, Sparta non ride. Sparta vomita come un pozzo di petrolio, ha dei giorni in cui non si regge in piedi, ha le ossa che fanno male e i suoi globuli bianchi sono solo un lontano ricordo, con tutti gli annessi e connessi. 8) ”Ok, allora adesso ci vuole proprio un bambino!”: allora, questo è il genere di esternazione che non dovrebbe mai essere fatto a prescindere. Questo come regola generale. Una persona potrebbe non aver mai avuto problemi di salute in vita sua e comunque non volere assolutamente dei figli. Sono affari suoi. Oppure potrebbe avere serie difficoltà di concepimento per vari motivi e sentire una pugnalata ogni volta che arrivano queste battute. Oppure potrebbe avere problemi economici/lavorativi/logistici per cui non può avere figli in un certo momento. E poi, santa pazienza, ma se per caso dopo sei mesi di chemio io proprio non potessi più averne? Questo non vi è passato per la mente? Io rientro tra le fortunate che, test di fertilità alla mano, sembra non aver subìto danni in tal senso. Ma io, per l’appunto, faccio parte della schiera delle fortunate. Non sono cose da chiedere. Mi fa piacere, però, quando a chiedermelo è la mia ematologa: lei ha la parete dello studio coperta di foto dei figli di pazienti. Immagino che per un medico, quando un paziente ha un figlio dopo la chemio, il traguardo raggiunto valga doppio. 9) “Ma Tanto tu sei forte. Cosa vuoi che sia per te questo problema familiare/lavorativo/vattelappesca dopo quello che hai passato. ” : Questa mi manda in bestia. “Tanto tu sei forte” è la tipica frase che mi fa diventare idrofoba. Io, a volte, vorrei non essere forte, perché tanto poi la mia forza viene usata contro di me. Altre volte, invece, mi capita di non sentirmi forte abbastanza, pensate un po’. Capiamoci una volta per tutte: tutti i raggi che il malato di cancro si becca, non ne fanno un supereroe insensibile alle difficoltà della vita. La prospettiva rispetto ai problemi sicuramente cambia, ma non siamo dei robot. Vi sto per lasciare una grande verità: l’ex malato di cancro, si incazza come tutti. Forse meno, ma come tutti. 10) ”La prevenzione e la vita sana non servono a niente. E’solo questione di fortuna: tu non hai mai fumato, non ti sei mai drogata e non sei alcolista: eppure ti sei ammalata”: non cerchiamo giustificazioni per i nostri vizi. Sono vizi, punto. Nessuno giudica. E’vero, io ho uno stile di vita abbastanza sano eppure mi sono ammalata. Come si sono ammalate mia nonna e mia mamma. Non perdiamo di vista la genetica. E la sfiga. Non sono una di quelle che non si è mai bevuta più di un cocktail nell’arco di una sera o che va al MacDonald’s una volta ogni tre anni perché fa male. Non mi tratto come una bambola di porcellana. Non ho intenzione di campare da malata per morire sana, ma evito i comportamenti che sicuramente sono potenzialmente nocivi. E non mi venite a dire tanto pure l’aria che uno respira fa male. Si, è vero. Lo smog potrebbe fare veramente male alla salute. Ma smettere di respirare sicuramente uccide. Ci sono comportamenti che non possiamo evitare, altri di cui possiamo fare a meno. Io sono sempre del parere che andarsi a cercar rogna non valga la pena. Ricordiamoci sempre che un malato di cancro non deve essere trattato come un cancro. Deve essere trattato come una persona. LA MALATTIA NON VA MAI ANTEPOSTA ALLA PERSONA. Se si è in confidenza, vanno bene battute di spirito, umorismo nero, sincerità e domande. Se non si sa cosa dire e si è fortemente in imbarazzo, anche il silenzio può essere una buona soluzione. Tanto il malato capisce che interfacciarsi con lui può essere difficile. Il post originale è qui |
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April 2020
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Questo blog, oltre agli articoli di divulgazione, condivide storie e vite di persone che hanno dovuto, o devono, affrontare il cancro e hanno deciso di raccontare la propria esperienza in un blog, scoprendo che parlarne, scriverne è di grandissimo aiuto. Questo blog non è un forum sul cancro, bensì un metablog che raccoglie post apparsi sui blog degli autori, in cui si raccontano esperienze con il cancro. Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Pur garantendo l'esattezza e il rigore scientifico delle informazioni, SIEPS declina ogni responsabilità con riferimento alle indicazioni fornite sui trattamenti, ricordando a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico curante. Patrocini
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