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Società Italiana di Estetica Professionale e Sociale

“Due motori per la vita”: presentazione del libro di Barbara Biasia

2/3/2018

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“Due motori per la vita”: presentazione del libro di Barbara Biasia

Giovedì 8 marzo, alle ore 21, nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale
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Un libro per mandare un messaggio di speranza anche a chi è o a chi ha una persona vicina che è (o sarà un giorno, o potrebbe essere) nelle sue stesse condizioni d’invalidità: è questo l’obiettivo con il quale Barbara Biasia ha deciso di scrivere “Due motori per la vita”. Oltre al diario dell’autrice, il libro raccoglie anche le testimonianze qualificate dei medici, dei parenti e degli amici e contiene i disegni di alcuni bambini che spezzano il racconto e ne approfondiscono i contenuti.
Barbara Biasia presenterà il libro, che ha ricevuto il sostegno di CNA Valle d’Aosta e di Cna Benessere e Sanità Torino, giovedì 8 marzo, alle ore 21, nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale (ingresso libero): alla serata, moderata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta, Tiziano Trevisan, interverranno il presidente della Regione, Laurent Viérin, il giornalista Giacomo Sado, che mostrerà alcuni brevi video tratti da un’intervista a Barbara, la presidente di Viola, Raffaella Longo, il presidente della Lilt Valle d’Aosta, Salvatore Luberto, e l’editore Massimo Pesando.
L’appuntamento sarà accompagnato dalla musica di Maura Susanna e Giancarlo Bianchedi che, insieme giovani fisarmonicisti Olivier e Fabien Gex, apriranno e chiuderanno l’incontro.
Perché due motori
A spiegare il titolo del libro è un momento cruciale della storia di Barbara: quando le viene diagnosticato un tumore al seno metastatico. Appena dopo essere stata ufficialmente dichiarata guarita dal cancro.
Un incubo. La paura. La fine ormai immaginata. Prossima. Come uscirne mentalmente?
Lei, che già era stata operata di cancro e aveva fatto radioterapia e cicli di chemio, scopre allora, prima di riprendere le cure, di aver bisogno di una forza supplementare. La trova dentro di sé. Un secondo motore.
Chiede a un’amica di portarla a camminare. Sì, proprio lei che quasi non si muoveva più, colpita pesantemente dal male. Barbara prende due bastoni per appoggiarsi e via! Prima solo pochi passi, poi dopo qualche giorno una camminata di centinaia di metri. Per lei non più abituata nemmeno a camminare, un miracolo. A quel punto non si ferma più. Percorre chilometri in montagna fino a quando non raggiunge la vetta. Là dove aveva solo sognato di poter un giorno arrivare.
Inconsapevolmente Barbara fa da battistrada. Oggi anche grazie a lei sono da tutti riconosciuti gli effetti positivi del nordic-walking anche in situazioni critiche come quella di Barbara.
Barbara annota nel suo diario: “Chi l’avrebbe mai detto che una camminata nata come allenamento estivo per gli atleti di sci di fondo potesse darmi tanta (ulteriore) voglia di vivere!”.
Tutte le copie del libro saranno messe in vendita con la finalità di raccogliere fondi, che saranno gestiti da Viola e dalla Lilt, per sostenere iniziative a favore delle donne colpite da cancro al seno, in particolare per le attività di estetica sociale in ambito oncologico finalizzate a migliorare la loro qualità di vita: “Per sentirsi belle anche con il tumore: trucco e parrucco, rossetto, fondotinta, ma non solo”.
Fonte: CNA VdA

Un libro che racconta il percorso di vita dal momento della scoperta del cancro ad oggi. La sua battaglia e il suo modo di reagire con positività, con gli alti e bassi che un percorso del genere comporta.
In fine un suo gesto d'amore! La decisione di utilizzare il libro per effettuare una raccolta fondi per poter portare avanti il progetto di Estetica Sociale in ambito oncologico, un laboratorio estetico per le pazienti denominato "Rifiorire con la bellezza™" creato ed erogato dall'associazione no profit SIEPS -Società Italiana di Estetica Professionale e Sociale in collaborazione con la LILT VdA presso l'ospedale regionale della Valle d'Aosta "Umberto Parini".

Un grazie da parte dello staff SIEPS
Marco Paonessa
Tamara Catona
​Katia Vaccaro
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Riflessologia plantare e oncologia: un binomio che funziona e regala benefici ai pazienti

10/2/2016

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scritto da Denis Falconieri
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Il contatto fisico tramite l’utilizzo del tatto ha un potere immenso sui nostri organismi: i massaggi sono un toccasana per il benessere psico-fisico della persona. 
Secondo informazioni fornite da recenti studi scientifici e dopo che in molte parti del mondo
sono state portate avanti delle sperimentazioni anche in ambito ospedaliero, si è scoperto che 
esiste un nesso importante tra la riflessologia plantare e l’oncologia: queste esperienze 
permettono, infatti, di affermare che i pazienti malati di tumore possono trarre giovamento da questo tipo di massaggio. 
La riflessologia plantare è una tecnica basata sulla stimolazione della pianta del piede in cui, secondo la tradizione orientale, è tracciata la mappa degli organi interni dell’uomo: secondo questa pratica, esercitando pressione su determinati punti, è possibile influire positivamente su alcune funzioni dell’organismo, alleviando disturbi quali dolori, costipazione e nausea e contribuendo al processo di recupero dell’energia vitale.
In particolare, le persone malate di tumore riscontrano benefici a livello fisico e psicologico: per quanto riguarda il primo aspetto, si osserva la riduzione del dolore, mentre per il secondo, i pazienti iniziano a sentirsi più tranquilli, più rilassati e hanno più energia. Si può dunque affermare che, grazie alla riflessologia plantare, l’organismo riesce a percepire un momento di quiete e sollievo.
Un altro beneficio importante è rappresentato dal riequilibrio energetico del corpo. Essendo utile sia al sistema immunitario, sia a quello neuroendocrino, la riflessologia plantare è in grado di ridare vitalità al paziente. Questo tipo di massaggio contribuisce a mitigare il dolore, sollevare lo stato d’animo, alleviare lo stress fisico ed emotivo e incrementare la funzione circolatoria ematica e linfatica. 
Per queste ragioni, se utilizzato dopo la diagnosi di cancro, questo trattamento permetterà al 
paziente di recuperare le proprie energie sin da subito.
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4 febbraio 2016 - Giornata mondiale contro il tumore

6/2/2016

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Intervista del TG3 Regionale della Valle d'Aosta in occasione della giornata mondiale contro il cancro. Le Estetiste specializzate, esperte in Estetica Sociale e Oncologica, Tamara Catona e Katia Vaccaro, intervistate presso la sede della LILT Valle d'Aosta.​
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TG Regione Valle d'Aosta: Intervista a Tamara Catona e Katia Vaccaro.

4/2/2016

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Il TG Regione Valle d'Aosta intervista le responsabili del Progetto di Estetica Oncologica durante il Laboratorio di bellezza "Rifiorire con la bellezza" avviato ad Aosta in collaborazione con la LILT VdA.
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Estetica Oncologica. Laboratorio "Rifiorire con la bellezza". Giornata di pratica sulle pazienti dell'Ospedale Parini di Aosta presso la sede LILT VdA

20/1/2016

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E' stata una fantastica giornata in compagnia di donne stupende!
Grazie davvero per l'energia che ci avete regalato!!
​Tamara e Katia
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Da sinistra Tamara Catona, Georgiana Stoleriu e Sara Mangano collaboratrici di Tamara presso il Centro-Olos.com - Estetica Specialistica, Egle Barocco Coordinatrice Volontari LILT, Patrizia Persico Coordinatore Infermieristico del Reparto Onoclogia dell'Ospedale Parini di Aosta, Antonella Verna Staff LILT Sezione VdA, Katia Vaccaro . Fotografa Veronica Fittante , collaboratrice di Katia presso lo Studio di Naturopatia & Estetica Specialistica Katia Vaccaro.
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Il team di lavoro con Maria che ha partecipato alla giornata e ci ha insegnato davvero tanto... A volte basta un tocco di rossetto o un cappellino sfizioso per ritrovare la voglia di sorridere!! Da sinistra Eleonora Pietripaoli, hair stylist, Sara Magano, estetista, Katia Vaccaro e Tamara Catona, estetiste e responsabili del laboratorio di bellezza, Veronica Fittante, estetista e in basso a destra Gerogiana Stolieru, estetista.
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Una delle nostre fantastiche donne dopo il trucco!
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Tamara Catona, responsabile del progetto, svolge un massaggio agli Arti Inferiori per alleviare senso di pesantezza.
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Katia Vaccaro, responsabile del progetto, esegue trattamento al viso con lo scopo di migliorarne la forte secchezza cutanea data dalle terapie.
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Il make-up utilizzato è privo di sostanze allergizzanti e non contiene agenti chimici, i pigmenti sono totalmente naturali e ipoallergenici, Veronica Fittante esegue fase di camouflage per minimizzare occhiaie e colorito spento.
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Sara Mangano da indicazioni su come ridefinire le sopracciglia. Importantissimo è rispettare la morfologia del viso del soggetto!
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Tamara Catona, responsabile del progetto, esegue un massaggio del viso! I cosmetici utilizzanti sono privi di agenti aggressivi, irritanti e tossiche, per la pelle che in fase di terapie si presenta disidratata, secca e sensibilizzata.
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Katia Vaccaro e Tamara Catona, responsabili del progetto, eseguono massaggio del viso e delle spalle a scopo rilassante. Nella fase della terapia il massaggio , rigorosamente eseguito con accortezze specifiche, può migliorare il benessere generale del soggetto trattato.
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Una paziente con impacco alle mani con azione nutriente e cicatrizzante, per ridurre secchezza cutanea e ragadi date dalle terapie oncologiche.
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Georgiana Stoleriu, estetista, durante l'applicazione dello smalto... rigorosamente rosso! :-)
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Paziente dopo trattamento nutriente per i piedi e applicazione smalto!! Rigorosamente rosso!!
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Katia Vaccaro, responsabile del progetto, svolge massaggio rilassante durante la posa di una maschera viso ad azione nutriente e destressante per i tessuti.
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Tamara Catona, responsabile del progetto, svolge massaggio su Arti Inferiori con specifici principi attivi nutrienti. L'azione del massaggio è indubbiamente di benessere, "conforto", ma può anche essere un valido supporto per alleviare complicanze derivanti dalle terapie quali ad esempio senso di affaticamento e nausea.
Si ringraziano Salvatore Luberto Presidente LILT VdA, Egle Barocco Coordinatrice Volontari LILT VdA, Antonella Verna Staff LILT VdA, per il supporto e per aver messo a disposizione la sede LILT VdA, Patrizia Persico Coordinatore Infermieristico del Reparto Oncologia dell'Ospedale Parini di Aosta che ci ha accolto con gentilezza e interesse, ma soprattutto ha fatto molto perché le pazienti conoscessero il laboratorio di bellezza.
Ringraziamo le nostre collaboratrici per l'aiuto durante i trattamenti.
Ovviamente ringraziamo col cuore le pazienti partecipanti che hanno creduto in noi e ci hanno offerto il loro amore condividendo parte del loro preziosissimo tempo con noi.
Vi amiamo!
Tamara e Katia
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2015 - Partenariato e Collaborazione tra LILT VdA e SIEPS

15/10/2015

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La SIEPS - Società Italiana di Estetica Professionale e Sociale è partner con la LILT VdA - Lega Italiana per la Lotta contro il Tumore Valle d'Aosta nel progetto di Estetica Oncologica con il laboratorio di bellezza intitolato Rifiorire con la bellezza.
Presentazione del laboratorio di bellezza "Rifiorire con la bellezza"
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Home page di www.legatumoriaosta.it nel mese di ottobre 2015
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SAPER AFFRONTARE LA MALATTIA ONCOLOGICA: ELEMENTI DI PSICO-ONCOLOGIA

16/9/2015

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di Wissya Santoni - psicologo Psicoterapeuta
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La Psico-oncologia è un settore della psicologia clinica nato recentemente per occuparsi in modo specifico del disagio psicologico che accompagna la malattia neoplastica. La prospettiva psicosociale in oncologia si sviluppa negli Stati Uniti a partire dagli anni ‘50, quando si costituiscono le prime associazioni di pazienti laringectomizzati, colostomizzati e di donne operate al seno.
Presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York nasce in quegli anni il primo Servizio autonomo finalizzato all'assistenza psicologica del paziente affetto da cancro. In Italia il primo Servizio di Psicologia orientato specificamente all'assistenza al paziente oncologico viene costituito nel 1980 presso l'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova.
La Psico-oncologia fa presente la necessità e rivendica, con pubblicazioni scientifiche internazionali, l’utilità di essere inclusa nella scienza medica. Il suo contributo offre un esempio di come sia possibile sviluppare e realizzare un tipo di assistenza globale in grado di rispondere ai molteplici bisogni del malato oncologico, dei suoi familiari e degli operatori sanitari quotidianamente coinvolti e impegnati nel percorso di assistenza e cura.
E’ una materia multidisciplinare che coinvolge, oltre alle culture specificatamente psicologiche e psichiatriche, le esperienze e le innovazioni nel campo dell’oncologia medica, della chirurgia e delle terapie.
 
IL PAZIENTE ONCOLOGICO
La reazione del paziente alla diagnosi di cancro va considerata come una risposta a uno shock legato alla minaccia esistenziale che il cancro, a livello simbolico, comporta. Da numerosi Autori (Greer et al., 1979; Pancheri, 1984; Fornari, 1985; Burgess et al., 1988; Costantini e Biondi, 1990.) sono state evidenziate alcune fasi caratteristiche di reazione psicologica alla malattia neoplastica a cui corrispondono specifici meccanismi di difesa, caratteristiche di personalità, stili di coping e capacità di adattamento alla malattia, ivi compresa la compliance terapeutica.
Il termine “coping” indica le strategie cognitive, comportamentali ed emotive adoperate dalla persona per affrontare e gestire una situazione stressante, nello specifico, la malattia oncologica.
Le differenti modalità comportamentali con cui una persona affronta la malattia sono definite “stili di coping” e si rivelano essere un fattore predittivo importante circa le possibili complicazioni psicopatologiche, la qualità della vita, le conseguenze biologiche - immunitarie e la compliance terapeutica. Tale processo di adattamento o, al contrario, di mancata compliance agli interventi terapeutici, coinvolgono non solo il paziente e il decorso della sua malattia, ma anche il suo nucleo familiare (Parle e Maguire, 1995; Grassi et al., 2003).
La patologia oncologica, intesa come evento che incrina un equilibrio omeostatico personale e relazionale, non può essere analizzata esclusivamente dalla prospettiva del malato poiché il nucleo familiare ne viene inevitabilmente coinvolto.
All’interno delle dinamiche familiari, al momento della diagnosi di tumore, vengono riconosciute reazioni caratteristiche assimilabili, per alcuni aspetti, a quelle espresse dal paziente oncologico. Anche al sistema familiare viene chiesto di attivare nuovi processi di adattamento e di definire nuovi equilibri sulla base dell’evento malattia e cura. Ne deriva l’importanza fondamentale di una valutazione della famiglia del paziente nei termini di caratteristiche socioculturali, dinamiche ed equilibri intrafamiliari e capacità di adattamento all’evento.
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L’INTERVENTO DELLA PSICO-ONCOLOGIA
La Psico-oncologia lavora prevalentemente sul riconoscimento e sul trattamento della sofferenza psicologica legata alla malattia oncologica non solo nel paziente, ma anche nei familiari e negli operatori sanitari, allo scopo di strutturare un valido intervento di supporto psicologico al paziente e a coloro che si prendono cura di lui.
Saper affrontare la malattia oncologica: elementi di psico-oncologiaIl compito dello psico-oncologo si svolge all’interno di svariate fasi: dalla valutazione psicologica al momento della diagnosi di tumore, alla fase del processo di cura, fino, qualora necessario, all’adeguata gestione psicofisica del malato in fase avanzata di malattia e accompagnamento alla morte.
Le terapie psicologiche assistono il paziente oncologico in ogni fase della malattia con lo scopo di diminuire in lui sentimenti di alienazione, isolamento e impotenza. Attraverso il trattamento si cerca di ridurre l’ansia, di chiarire percezioni e informazioni errate; si facilitano le persone ad acquisire maggiore responsabilità e rispondenza ai trattamenti medici. In merito a ciò Toscano (2001) sottolinea che le più frequenti espressioni della crisi del paziente oncologico si possano descrivere in:
· Rifiuto, come negazione della propria malattia e ostacolo alla compliance in fase terapeutica;
· Ansia, come paura della solitudine, della morte, della perdita di capacità fisiche e di isolamento socio-affettivo;
· Depressione, come rassegnazione, perdita di motivazioni ed emozioni correlate a un declino psicofisico.
 
L’intervento della psico-oncologia estende il suo campo d’azione attraverso la funzione di raccordo tra il malato oncologico, la sua famiglia e gli operatori sanitari.
Gli interventi della psico-oncologia indirizzati alla famiglia del malato oncologico hanno come obiettivo quello di aiutare il sistema familiare a sostenere l’intero processo clinico del paziente, dalla diagnosi fino alla guarigione o al lutto e, in quel caso, di favorirne il processo di elaborazione.
In conclusione, va sottolineato un aspetto ormai generalmente riconosciuto in ambito sanitario: l’importanza della relazione tra l’équipe oncologica per la patient satisfaction e per la compliance terapeuta del paziente. E’ dimostrata in letteratura (Grassi, 1993; Sheppard, 1993; Stallard, 1994) l’efficacia di interventi di formazione per l’equipe multidisciplinare che hanno l’obiettivo di affiancare alle competenze tecniche, scientifiche e organizzative, tutta una serie di conoscenze psicologiche utili a gestire efficacemente le dinamiche relazionali, spesso profonde e intense, che si instaurano con i pazienti.
Gli operatori sanitari sono impegnati “sul campo”, svolgono mansioni non delegabile a terzi e vengono coinvolti maggiormente a livello psicofisico dalle azioni di cura verso il malato oncologico. Alcune delle tematiche con cui l’équipe curante si confronta quotidianamente sono legate all’angoscia di morte, la perdita dell’identità, del ruolo sociale, personale, familiare e i cambiamenti negativi di vita conseguenti alla malattia.
 
L’IMPORTANZA DI UN PROGETTO DI FORMAZIONE IN PSICO-ONCOLOGIA
La formazione in psico-oncologia rappresenta una delle aree che, negli ultimi anni, è stata maggiormente valutata per gli effetti che ha prodotto sia rispetto all’assistenza e alla qualità delle cure nei riguardo dei pazienti, sia rispetto alla promozione della salute delle figure coinvolte nel processo di cura.
Spesso le persone che si prendono cura di un malato oncologico si trovano ad affrontare molte difficoltà: il senso di impotenza di fronte alla malattia, la responsabilità della cura, l’esperienza di dolore che provoca angoscia, sconforto e paura.
Questa consapevolezza sottolinea la necessità di creare progetti di formazione in cui si possano conoscere le implicazioni psicosociali della malattia oncologica e acquisire un bagaglio teorico ed esperienziale idoneo e specifico per affrontarla.
La Società Italiana di Psico-Oncologia (SIPO) ha descritto alcuni obiettivi che le diverse figure professionali dovrebbero raggiungere per il lavoro in ambito oncologico e che possono essere così sintetizzati:
Effetti della formazione sulle attitudini lavorative
· Sviluppare una percezione positiva del proprio lavoro
· Favorire il riconoscimento delle proprie capacità
· Ristabilire una sensazione di controllo su alcuni fattori di stress
Effetti della formazione sulla qualità delle cure
· Favorire una migliore percezione e riconoscimento dei bisogni del malato
· Permettere un riconoscimento precoce delle reazioni psicopatologiche del malato
· Apprendere delle strategie di intervento per rispondere ai bisogni dei malati
· Sviluppare la creatività
Tecniche di formazione in psico-oncologia
· Discussione di casi
· Lezioni teoriche
· Giochi di ruolo
· Gruppi esperienziali
· Sostegno e gestione dello stress
 
In conclusione, la formazione dell’ équipe curante è volta a migliorare le capacità relazionali e comunicative al fine di facilitare gli operatori nella gestione dell’emotività dei pazienti e dei loro familiari e per favorire la qualità della vita personale e professionale dei componenti l’équipe anche per prevenire la sindrome del burn-out.
Il presente progetto, rivolto sia agli operatori che ai familiari che si prendono cura del malato oncologico, si propone di accrescere le risorse informative in ambito psico-oncologico attraverso la trattazione di diverse aree tematiche così sintetizzate:
· Definizione della Psico-Oncologia
· Reazioni psicologiche e capacità di adattamento alla malattia
· La cura, la qualità della vita e la patient satisfaction nel paziente oncologico
· Valutazione dei principali disturbi psichici del malato oncologico
· Principali modelli di intervento psicoterapeutico alla malattia oncologica
· Il cancro come evento traumatico del sistema familiare
· Gli operatori sanitari e la prevenzione del burn-out.
 
Bibliografia
- Amadori D., Bellani M.L., et al. (2002), Psiconcologia, Masson, Milano.
- Biondi M., Costantini A., Grassi L. (1995), La mente e il cancro, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
- Burgess C., Morris T., et al. (1988), Psychological response to cancer diagnosis II. Evidence for coping styles, Journal Psychosomatic Research, 20:795-802.
- Costantini A., Biondi M. (1990), Il contributo delle tecniche psicologiche nei pazienti in trattamento antitumorale: l’approccio cognitivo comportamentale. Medicina Psicosomatica, 1:91-102.
- Costantini A., Pallotta G. (1992), Psicologia oncologica: dalla teoria alla pratica ospedaliera. In: Biondi M. (Ed). La psicosomatica nella pratica clinica. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
- Fornari F. (1985), Affetti e cancro, Raffaello Cortina Editore, Milano.
- Grassi L., Biondi M., Costantini a. (2003), Manuale pratico di psiconcologia, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.
- Grassi L. (a cura di), (1993), Il disagio psichico in oncologia, Spazio Libri Editori, Ferrara.
- Greer S., Morris T., et al. (1979), Psychological response to breast cancer: effect on outcome. Lancet;2(8146): 785-787.
- Greer S. (1991), Psychological response to cancer and survival, Psychological Medicine; 21:43-49.
- Pancheri P. (1984), Trattato di medicina psicosomatica, USES, Firenze.
- Parle M., Maguire P. (1995), Exploring relationships between cancer, coping and mental health. Journal Psychosocial Oncology; 13:27-50.
- Sheppard M. (1993), Client satisfaction, extended intervention and interpersonal skills in community mental health, Journal of Advanced Nursing, 18:57.
- Stallard P. (1994), Monitoring and assuring quality: the role of consumer satisfaction surveys, Clinical Psychology & Psichotherapy, 1:233.

Fonte dell'articolo: psicologionline.it

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Tutti i problemi estetici legati al cancro sono risolvibili

17/8/2015

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E 'il messaggio positivo che è stato lanciato nel primo incontro con gli esperti organizzato da donne oggi nel Museo ABC

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"Tutti i problemi estetici legati al cancro sono risolvibili" è il messaggio positivo che arriva dal Cancer Beauty Care, l'incontro con gli esperti organizzato per Donne Oggi nel Museo ABC. Amarsi, sentirsi bene con se stessi e le coccole sono alcune delle ipotesi chiave nella lotta contro il cancro. I malati di cancro non devono solo subire la diagnosi, possono convivere con la malattia e attraverso i trattamenti estetici affrontarla con coraggio, ma anche imparare ad apprezzare un momento di relax.

Questa è l'essenza dell'Estetica Oncologica, specializzazione riservata ad Estetiste Qualificate, quella di far sì che un soggetto colpito da questa patologia, possa  ritagliarsi uno spazio di benessere e soprattutto possa non smettere di avere un aspetto curato affidandosi a Professionisti Competenti e Certificati.
Durante le varie fasi dell malattia e delle terapie ad essa correlati. l'Organo Pelle  e tutto il sistema pilifero subiscono variazioni ed esiti  evidenti .... non solo l'alopecia, ma anche il colorito pallido o itterico,  la secchezza e disidratazione della pelle che si presentano a causa dei farmaci, le eruzioni (rash cutanei)  e dermatosi spesso frequenti posta radioterapia, e la conseguente  sensibilizzazione che quasi costringe il soggetto ad eliminare qualunque forma di cosmetico.

Non solo  "FARE BELLE LE NOSTRE CLIENTI" ma la  la nostra missione è ANCHE EDUCARE ... 

  1. Educare le nostre clienti ad avere la giusta "cura" della propria pelle, insegnar loro come si sceglie un prodotto cosmetico che sia adatto ad una pelle sensibilizzata dalle terapie, reattiva a molte sostanze considerate in cosmetologia nocive, soprattutto in una fase tanto delicata;
  2. Accompagnarle nella scelta dei colori/pigmenti di camouflage a base naturale e ipoallergenica per un trucco che possa donare un aspetto fresco e  luminoso;
  3. Dar loro piccoli strumenti come ad esempio la tecnica per ridisegnare e tracciare l'arcata sopraccigliare persa con la terapia; coprire le occhiaie sintomi di "fatigue" ( stanchezza cronica tipica post chemioterapia)
  4. Indicazioni su quali trattamenti estetici siano adatti e di valido supporto nelle varie fasi della malattia e soprattutto  quali siano le CONTROINDICAZIONI ad alcune pratiche e le  INTERAZIONI con le terapie. 

AFFIDATEVI AD UN ESTETISTA QUALIFICATA, SPECIALIZZATA E  E CERTIFICATA IN ESTETICA ONCOLOGICA


Katia Vaccaro
Tamara Catona
(Estetiste Specializzate, Estetica Oncologica)
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Nuove perdite...

30/7/2015

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Pubblicato il luglio 30, 2015 di Io e il Signor H
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Se perdere i capelli non è stato proprio il massimo, perdere ciglia e sopracciglia per me è stato un dramma. Quando hanno iniziato ad essere sempre meno folte il mio viso ha assunto definitivamente le sembianze della malattia ed io sono andata nel panico. Non era possibile: avevo sempre reagito tranquillamente a tutto e invece questa cosa mi stava buttando a terra… avevo bisogno di trovare soluzioni!

E così ho comprato la prima matita per sopracciglia della mia vita. Ho stressato per un’ora la commessa per scegliere il colore e perché mi mostrasse come usarla. Io mi sono sempre truccata pochissimo e non sapevo proprio da dove iniziare. Adesso, a distanza di tre settimane, devo dire che sto iniziando a prenderci la mano. Ieri sono tornata a comprare la matita perché la prima era ormai finita; la stessa commessa mi ha riconosciuta e mi ha detto che avevo fatto così bene le sopracciglia che per un attimo aveva pensato che fossero tatuate. Ora… io non so se è lo pensava realmente o se lo ha detto al fine di vendermi un’altra matita, ma sono comunque uscita dal negozio estremamente soddisfatta!!!

Le ciglia invece sono terribili. Ad oggi me ne sono rimaste 14 (lo so, sono patetica, ma le ho contate) e credo che sia l’unica cosa per la quale non riesco a trovare un rimedio. Finché ne avevo qualcuna in più bastavano una riga di matita e una passata di mascara: non si vedeva assolutamente che le stavo perdendo, che erano meno folte. Ora invece mettere la matita è un’impresa, perché il bordo dell’occhio non è più delineato dalle ciglia e quindi vado tutta storta. Maledizione…! Del mascara invece non ne parliamo neanche… ho provato a continuare a metterlo, ma è servito solo ad accentuare il fatto che mi sono rimasti tre ciuffi tutti spelacchiati qua e là… una roba oscena. Insomma…mi devo rassegnare. Manderò il mio adorato mascara letargo per qualche mese, ovviamente con la speranza di poterlo risvegliare il prima possibile…!

Il post originale qui
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Dimenticando il cancro "per un secondo"

5/6/2015

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Venti persone con il cancro, soprattutto donne, hanno partecipato al progetto fotografico e video "Sebbene sia per un secondo", in cui sono stati trasformati, mantenendo gli occhi chiusi, da un team di stilisti.
Foto di Mimi Fondazione © Vincent Dixon
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FABIENNE Con gli occhi chiusi e poi aperti in un'istante, Fabienne, una delle donne che hanno partecipato a "Anche se è per un secondo" (per gentile concessione Mimi Fondazione © Vincent Dixon)

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