Venti persone con il cancro, soprattutto donne, hanno partecipato al progetto fotografico e video "Sebbene sia per un secondo", in cui sono stati trasformati, mantenendo gli occhi chiusi, da un team di stilisti. Foto di Mimi Fondazione © Vincent Dixon "Sai cosa mi manca di più? Sentirsi spensierato". Dal desiderio sognato da un malato di cancro è nato il progetto se solo per un secondo (Anche se è per un secondo), una foto a una ventina di persone che immortala la gioia in un momento magico.
L'iniziativa, sviluppata dalla Fondazione Mimi, un'organizzazione fondata in Belgio nel 2004 per combattere gli effetti drammatici di cancro nell'ambito delle aree personali e familiari, ha giocato, ottenendo un sacco di complicità, con i venti pazienti, per la maggioranza donne. L'idea era quella di offrire la possibilità di dimenticare completamente la malattia anche se solo per un secondo, che in un momento esplosivo di stupore e sorpresa, il cancro fosse annullato dal proprio pensiero. Sempre con gli occhi chiusi I partecipanti sono stati seguiti da squadre professionali di stilisti e truccatori, ma mantenendo per tutto il tempo gli occhi chiusi. Una volta completato il cambiamento, sono stati portati davanti a uno specchio. Nell'istante in cui hanno visto se stessi sono stati ritratti dal fotografo Vincent Dixon e filmato dal regista Beutelstetter Coban. Nella produzione dell'idea ha aiutato l'agenzia pubblicitaria Leo Burnett. I risultati dell'esperimento possono ora essere visti nel libro Ne serait-ce qu'une seconde. Nei gesti di gioia, sorpresa e incredulità non è presente di certo, la presenza della malattia, ai volontari è stato consegnato una clip video registrata durante il processo. Mimi Foundation. La fondazione belga dietro l'iniziativa è presieduta da Baronessa Myriam Mimi Ullens di Schooten, moglie dell'industriale Guy Ullens, uno dei più grandi collezionisti del mondo di arte asiatica. |
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April 2020
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